
Ad annunciarlo sono le tre segreterie di Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uil Uiltucs. I lavoratori potranno rinunciare al posto soltanto su base volontaria
MASSA. Scongiurati i 14 esuberi previsti presso il Carrefour. Saranno i lavoratori stessi ad accettare o meno il loro licenziamento. Ad annunciarlo sono le tre segreterie provinciali di Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uil Uiltucs, a seguito della buona riuscita della trattativa portata avanti a livello nazionale. «L’impresa -spiega il comunicato- aveva presentato nel settembre 2021 un piano di riorganizzazione, contenente la cessione di 106 punti vendita in franchising e la conseguente apertura di una procedura di mobilità con contestuale dichiarazione di esuberi», cosa che per l’ipermercato di Massa avrebbe riguardato 14 lavoratori full-time. L’intesa prevede due differenti accordi, un protocollo per la gestione del franchising e l’accordo sulla procedura di licenziamento collettivo. I punti vendita in franchising vengono appunto affidati alla gestione di imprenditori terzi, ma più volte le tre sigle avevano denunciato situazioni di «mancato rispetto delle condizioni contrattuali, normative e delle libertà sindacali; con l’accordo si prevede che l’azienda, nel momento della stipula del contratto con gli imprenditori, inserisca delle clausole che vincolino gli stessi gestori all’applicazione dei contratti collettivi nazionali di settore, al rispetto delle normative, della salute e della sicurezza. Nel caso in cui vengano affittati o ceduti a terzi dei punti vendita a gestione diretta, continuerà ad essere applicata la contrattazione integrativa aziendale vigente». Ma la vera vittoria dei sindacati, e che interessa principalmente i quattordici dipendenti, è l’accordo sulla procedura di licenziamento collettivo. «I licenziamenti potranno essere attuali con il solo criterio della non opposizione a fronte di un incentivo all’esodo, quindi a seguito di un accordo tra lavoratore ed azienda, privilegiando la volontarietà», annunciano le tre segreterie. In altre parole, il licenziamento avverrà su base volontaria, quindi se il dipendente accetterà tale soluzione, in cambio però di una buona uscita. Un altro risultato dell’accordo è quello di far assumere all’impresa l’impegno a non prevedere ulteriori affidamenti a terzi di attività, ponendo così un forte limite alla pratica delle esternalizzazioni, cosicché tali uscite di lavoratori diretti siano sostituite da lavoratori dipendenti per conto terzi. Per questo, Cgil Filcams, Cisl Fisascat e Uil Uiltucs ritengono «positiva l’intesa raggiunta, avendo minimizzato l’impatto di un piano particolare critico e al tempo stesso posto basi e strumenti utili a migliorare le condizioni di lavoro nei punti vendita diretti, affrontando il tema del franchising ed escludendo il rischio di dumping contrattuale». Ora inizierà una fase altrettanto importante a livello locale».
Fonte: iltirreno