
I sindacati: “Dopo un piano particolarmente critico presentato dall’impresa oggi è stato possibile minimizzarne l’impatto”
Raggiunto l’accordo portato avanti dalle segreterie nazionali di Filcams, Fisascat e Uiltucs con Carrefour a seguito della trattativa legata al piano di riorganizzazione che l’impresa aveva presentato a settembre 2021 contenente la cessione di 106 punti vendita in franchising e un
esubero pari a 769 risorse a tempo pieno – 4 nell’ipermercato in via Santissima Annunziata a Lucca – su tutta la rete commerciale.
sindacali. L’accordo prevede che Carrefour vincoli nei contratti di franchising che stipula con gli imprenditori all’applicazione dei Ccnl sottoscritti da Filcams, Fisascat e Uiltucs, al rispetto delle normative su salute e sicurezza e a prendere i provvedimenti necessari per evitare qualsiasi forma di corruzione”.
“Nel caso in cui vengano ceduti o affittati a terzi dei punti vendita a gestione diretta, continuerà ad essere applicata la contrattazione integrativa aziendale vigente e saranno riconosciute in continuità la rappresentanza e le agibilità sindacali – vanno avanti i sindacati -. Sono previsti inoltre dei momenti di monitoraggio per l’andamento della rete franchising, informazioni preventive all’apertura di procedure di cessione di rami e la responsabilizzazione di Carrefour qualora le organizzazioni sindacali denuncino il mancato rispetto delle normative da
parte del franchisee. L’accordo sulla procedura di licenziamento collettivo prevede che i licenziamenti potranno essere fatti con il solo criterio della non opposizione a fronte di un incentivo all’esodo”.
“L’impresa si è poi impegnata a non prevedere ulteriori affidamenti a terzi di attività, un importante passaggio volto ad escludere che le uscite dei lavoratori diretti siano sostituite da lavoratori dipendenti di terzi. È stato inoltre pattuito tra le parti di procedere alla proroga del Contratto integrativo aziendale. Riteniamo quindi positiva l’intesa raggiunta – concludono i sindacati -. A fronte di un piano particolarmente critico presentato dall’impresa è stato possibile minimizzarne l’impatto, ponendo le basi e condividendo gli strumenti utili a migliorare le condizioni di lavoro nei punti vendita diretti e cogliendo l’opportunità di affrontare il tema del franchising ed escludendo il rischio del dumping contrattuale. Un importante precedente che parla ai cambiamenti che stanno interessando tutto il settore del commercio”.