Dell’Orefice: «E’ necessario finalizzare il confronto al raggiungimento di un’intesa in tempi ravvicinati. Il negoziato operi autonomamente da variabili esterne»

Relazioni sindacali, mercato del lavoro, classificazione del personale e incrementi salariali i temi al centro della nuova sessione di trattativa con l’associazione imprenditoriale Federdistribuzione sul rinnovo del Contratto Nazionale della Distribuzione Moderna Organizzata, scaduto nel 2019.
Per la Fisascat Cisl, che ha preso parte al negoziato con il segretario generale aggiunto Vincenzo Dell’Orefice, è necessario ricondurre in maniera precisa ed univoca nell’alveo del Ccnl i riferimenti all’e-commerce ed al franchising, componenti emergenti del commercio al dettaglio, soprattutto al fine di contrastare forme di concorrenza sleale fra le catene commerciali.

Per la federazione cislina, una seria regolamentazione dell’on-line presuppone, oltre ad un intervento sulla sfera applicativa, anche un’integrazione del sistema di classificazione, con l’introduzione di specifiche mansioni in corrispondenza di determinate categorie professionali già contemplate dal contratto.

Anche sul sistema delle relazioni sindacali settoriali la trattativa deve puntare senza indugi ad individuare nuove materie e nuovi istituti da demandare alla contrattazione integrativa di secondo livello, soprattutto al fine di rilanciare la contrattazione collettiva aziendale e definire intese più rispondenti all’evoluzione del comparto, alle aspettative e ai bisogni emergenti delle lavoratrici e dei lavoratori.

Sul mercato del lavoro, la Fisascat Cisl, oltre a dichiararsi disponibile a proseguire il confronto sugli istituti discussi in seno alla commissione tematica dedicata (ricorso al part-time ed al contratto a termine anche finalizzato a dare copertura ai picchi di servizio derivante da dinamiche stagionali), ha auspicato che, proprio nell’ottica di dare risposte apprezzabili alla questione del lavoro povero, ci si confronti senza riserve sull’innalzamento dell’orario settimanale minimo garantito per le lavoratrici ed i lavoratori a tempo parziale.
È, infatti, innegabile che nella grande distribuzione organizzata il deprecabile fenomeno dell’impoverimento del lavoro investa massivamente gli addetti part-time; il contratto attualmente prevede una durata minima garantita di 18 ore settimanali per le aziende con più di 30 dipendenti (e di 16 ore settimanali per aziende con organici inferiori).

Il tema della classificazione del personale per la federazione cislina deve inoltre essere sviluppato seguendo uno schema coerente, capace di conferire alle mansioni che vengono svolte un congruo riconoscimento in termini di categoria professionale di appartenenza. Sul salario per la Fisascat Cisl è urgente incrementare i trattamenti retributivi delle lavoratrici e dei lavoratori a cui viene applicato il contratto nazionale.

«Il Ccnl – ha dichiarato Dell’Orefice – ha un ruolo essenziale anche ai fini della mitigazione della spinta inflattiva». «Se i contratti collettivi fossero rinnovati alle scadenze previste – ha aggiunto il sindacalista – potrebbero efficacemente svolgere un ruolo di recupero dell’inflazione a conguaglio, senza cioè introdurre variabili eccessivamente onerose proprio nelle fasi in cui il caro vita si fa più pesante, e, di fatto, potrebbero contribuire ad evitare la creazione di insane spirali prezzi/retribuzioni che, alla fine, penalizzano soprattutto i lavoratori salariati».
Per Dell’Orefice «è necessario, al fine di non far passare altro tempo e di evitare che il quadro macroeconomico si complichi ulteriormente, finalizzare il confronto al raggiungimento di un’intesa in tempi ravvicinati». «Il negoziato – ha concluso il sindacalista – deve operare autonomamente da variabili esterne che, qualora intervenissero, potrebbero strutturare una soluzione raggiunta in sede trattante ma non determinarla ex ante».

In tal senso l’ipotesi ventilata da Federdistribuzione di giungere alla sottoscrizione di un’intesa di rinnovo del Ccnl solo a seguito dell’adozione da parte del Governo di misure volte a ridurre il cuneo contributivo e fiscale sul lavoro, è stata decisamente respinta dalle organizzazioni sindacali.
Il confronto è aggiornato al 21 settembre 2022.

Fonte: https://www.fisascat.it/news/negoziato-dmo