
Il Comitato Esecutivo della Fisascat Cisl, riunitosi sull’isola di Ventotene lo scorso 7 ottobre, ribadisce la condanna alla violazione dei diritti umani fondamentali che viene perpetrata attraverso l’imposizione di regole, pratiche e divieti, imposti col terrore e la repressione, spacciandoli come dovuti a specificità culturali o religiose.
A distanza di alcune settimane dalla morte della 22enne Mahsa Amini, mentre si trovava in custodia con l’accusa di indossare il velo in modo “non appropriato”, ad oggi sono più di 80 le vittime mietute dalla feroce repressione dello stato teocratico dell’Iran.
Come sindacato che si impegna da sempre per promuovere il rispetto universale dei diritti e delle libertà fondamentali, in particolare delle donne, la Fisascat Cisl condanna lo sproporzionato uso della forza nella repressione delle proteste civili ancora in corso in Iran, auspicando l’intervento delle organizzazioni internazionali affinché lo stato iraniano rispetti il diritto all’esercizio della libertà di pensiero e di azione.
La FISASCAT CISL rivolge un appello alle autorità italiane, europee e internazionali affinché l’Occidente assuma una posizione chiara e di netta condanna verso la negazione dei diritti umani e la repressione delle libertà che colpiscono soprattutto le donne.
Esprimiamo grande solidarietà alle numerose iraniane che coraggiosamente sono scese in piazza in questi giorni e agli uomini di buona volontà che le accompagnano nella protesta.
Il riconoscimento dei diritti delle donne continua ad essere un problema globale. Per questo dobbiamo credere che, se ci muoviamo insieme, si può e si deve essere protagonisti nella costruzione di un mondo migliore.